Paolo Nani, "La lettera”
Dal 13 al 18 dicembre, Paolo Nani torna al Teatro Filodrammatici di Milano con il suo spettacolo “La lettera”. Liberamente ispirato a “Esercizi di stile”, libro dello scrittore Francese Raymond Queneau.

Milano, Italia.
Lo spettacolo vanta più di mille e ottocento repliche in quaranta paesi del mondo
Al Teatro Filodrammatici di Milano in questi giorni si ripropone un must della rappresentazione teatrale: La lettera. Lo spettacolo vanta più di mille e ottocento repliche in quaranta paesi del mondo ed è un’esperienza formativa oltre che una rappresentazione divertente ed a suo modo significativa dell’aspetto multifunzionale del teatro.
La narrazione di per sé è essenziale: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino, contempla la foto della nonna e scrive una lettera; quindi la imbusta, la affranca e si appresta ad uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non vi fosse inchiostro; riapre la busta e scopre che non ha scritto niente e deluso se ne va.
E’ propio l’essenzialità, il paradosso di pochi minuti dell’esposto, il deus ex machina dello spettacolo che vede la stessa scena replicata quindici volte in altrettanti varianti: all’indietro, con sorpresa, senza mani…

Gioca con il nostro immaginario quasi a specchiare l’azione e la reazione…
Paolo Nani, l’Attore in scena, con grande abilità ed istrionica relazione con il pubblico intesse le innumerevoli facce che può assumere l’evento. La fragilità in cui lo pone l’impianto improvvisativo lo rende vulnerabile alla mercé del pubblico e quindi coinvolge in una compartecipazione quasi di protezione. Gioca con il nostro immaginario quasi a specchiare l’azione e la reazione, il dare senso e il rimando del percepito, una dimensione iniziatica tipica delle favole, un portarti nei vari “oltre” per chi si fa catturare nell’ascolto. Durante la performance teatrale lo spettatore ride, si identifica, si sottomette ai ritmi del narratore, ne accetta forme e morali dissimili dalle proprie e ne esce cambiato. Un cambiamento di cui ne percepisci l’odore, l’aura e del quale non si è immediatamente consapevoli e non è detto che sia percepito come un propio bagaglio culturale (un frammento di esperienza che si deposita nei cassetti della memoria).
E’ un teatro nel teatro
Al termine dello spettacolo torna sul palco per rispondere alle eventuali domande degli spettatori e qua succede la seconda magia, quella che lo fa amare dal pubblico: si fa le domande e si risponde. Sempre la fase descritta presenta un attimo di imbarazzo, la famosa “rottura del ghiaccio”, la prima domanda ed il terrore di chi si ferma ad ascoltare : ci sarà l’intellettuale di turno…ma posso chiedergli della vita privata…dove si è formato? Bene, Nani fa una cosa che usavo ance io nei momenti di imbarazzo relazionale, che avrete visto spesso fare a Troisi nei suoi film…si fa le domande e si da delle risposte. E’ un teatro nel teatro, è il “facciamo che io ero” delle relazioni tra bambini, è il rompere il velo delle convenzioni per poter arrivare a mettersi in gioco.
Ma a questo punto rimanderei l’eventuale lettore della presente recensione al QR code distribuito all’uscita del Teatro. (ne do il link dentro cui troverete “quando le storie vi cambiano)
Buon rispecchiamento e buona riflessione a tutti.
Testo a cura di Pippo Biassoni
INFO
Data/e: dal 13 al 18 dicembre 2022
Date e orari repliche martedì 13 Dicembre 2022 9:00 pm mercoledì 14 Dicembre 2022 7:30 pm giovedì 15 Dicembre 2022 9:00 pm venerdì 16 Dicembre 2022 9:00 pm sabato 17 Dicembre 2022 9:00 pm domenica 18 Dicembre 2022 4:00 pm Durata: 70 minuti senza intervallo
Foto Rosalba Amorelli