Lungo lo stivale, il secondo libro di Diana Facile
Pedalando tra i racconti dell’Italia.

Milano, Italia.
In Lungo lo stivale, il secondo libro di Diana Facile dopo Sulle strade del Kenya, edito sempre da Alpine Studio, l’autrice attraversa la penisola in bicicletta per portare il suo progetto, #SlowlyinItaly, da Milano fino al Capo di Santa Maria di Leuca. Un progetto che nasce dall’impossibilità di viaggiare imposta dalla recente pandemia per riappropriarsi della socialità e un atto che denota coraggio, oltre a una gran forza di volontà.
Diana, abituata da anni a viaggiare “zaino in spalla ” in giro per il mondo, saltando da un continente all’altro con la stessa facilità con cui la maggior delle persone che conosco prende la metropolitana, si ritrova chiusa in casa, come tutti, in balia della solitudine.
Così, in vista della “riapertura” dell’estate 2021, il suo istinto da Globetrotter la spinge a organizzare una “sgambata” di 1.200 km lungo la dorsale adriatica fino al faro di Santa Maria di Leuca dove lei, milanese di nascita e salentina d’origini, ha trascorso fin da piccina le vacanze estive in famiglia.
Uno stile coinvolgente che vi catapulterà nel viaggio
Leggendola, la si potrebbe facilmente immaginare mentre pedala canticchiando sulle note di Riccardo Cocciante che l’accompagna con il suo Passeggiando in bicicletta: il ritmo del viaggio, lo stesso che scandisce il libro, è quello di una passeggiata, senza una data definita a priori entro cui tagliare il traguardo. Le sue soste non sono tappe di un giro d’Italia, bensì momenti di approfondimento dei territori, delle loro culture e architetture, con un occhio attento alle specialità enogastronomiche.
In Lungo lo stivale, l’autrice ci svela un’Italia ancora percorsa e percossa dalla paura, ma allo stesso tempo aperta ad accogliere e dare ristoro, come faranno con lei i personaggi incontrati durante il viaggio che diventano coprotagonisti della narrazione.
Una scrittura pulita, asciutta e senza inutili orpelli, che però appassiona fin dalle prime pagine. Uno stile coinvolgente che vi catapulterà nel viaggio al punto che nei momenti di difficoltà vi farà venire voglia di spingere “Lei”, così come Diana battezza la sua bicicletta, oltre gli ostacoli incontrati lungo il cammino.
Interessanti e precise le descrizioni dei luoghi e dei monumenti toccati lungo il tragitto che tuttavia non riducono il libro a una guida turistica senz’anima, ma costituiscono la scenografia perfetta di un viaggio emozionante destinato a concludersi al faro di Santa Maria di Leuca che attende la nostra viaggiatrice come un approdo sicuro.
Giusva Napolitano