Il nuovo documentario Patagonia "The Art of Activism" racconta una storia di resilienza
Patagonia lancia The Art of Activism: realizzato in collaborazione con Pop-Up Magazine, il breve film racconta la storia di un pescatore implacabile e della sua comunità in Toscana. Narrata da Safy Hallan-Farah, la storia esplora i danni causati dalla pesca a strascico nelle aree marine, mostrando come anche l'azione individuale possa contribuire a proteggere i mari.

Il pescatore Paolo Fanciulli ha fatto l'impossibile per impedire ai pescherecci di danneggiare il suo amato ecosistema mediterraneo. Ha portato avanti proteste, atti di sabotaggio e ha persino vestito i panni di un poliziotto, ma non era sufficiente.
"La pesca a strascico non è un modo sostenibile di pescare. Queste reti vengono trascinate sul fondo del mare... È come se un cacciatore bruciasse un'intera foresta per uccidere un cinghiale", dice Paolo. "Giorno dopo giorno, i prati sottomarini di posidonia e i coralli vengono distrutti: interi ettari di mare".
Per trovare una soluzione, Paolo ha coinvolto il governo locale nel calare in mare dei blocchi di cemento, ma non ce n'erano abbastanza, e la criminalità organizzata ha fatto pressioni sulle autorità affinché si ritirassero dal progetto. Ha quindi convinto diversi artisti a creare sculture non solo con lo scopo di erigere una barriera per le reti della pesca a strascico, ma anche di dare vita a un museo sottomarino nel Mar Mediterraneo.
Paolo aggiunge: "Ogni giorno ospito turisti sulla mia barca, racconto loro questa storia e cerco di coinvolgerli. La vita dei mari inizia dai fondali".
Guarda The Art of Activism qui e su YouTube.
NOTE PER IL LETTORE L'impegno di Paolo si concentra sulla cessazione della pesca a strascico, un metodo di pesca che distrugge essenzialmente il fondale marino naturale, che funge da importante ecosistema per la stabilità degli oceani e per un clima sano. Questa e altre pratiche che danneggiano le aree marine e costiere saranno al centro delle prossime iniziative ambientali di Patagonia.