“Il gioiello incontra l’arte”, a Monza
Un brindisi per i 10 anni della boutique Agapanthus di Monza con l’artista contemporaneo e cliente del negozio Gianluca Patti. Tema della serata di giovedì 1 dicembre: il fiore; declinato nelle opere di Patti e nei gioielli realizzati a mano delle sorelle Gilardi

Monza. Italia.
Celebra con l’arte i 10 anni di attività il negozio Agapathus di Monza. Un incontro naturale quello tra l’arte del gioiello delle sorelle Gilardi e l’arte visiva di Gianluca Patti (nella foto), artista monzese e cliente del negozio.

La boutique di Monza
Ideatrice della serata è Marzia Fontana, laureata all’accademia di arte drammatica e da sempre appassionata di arte, che nel 2012 è entrata a far parte del team come responsabile della boutique di via Carlo Alberto. “È una forma d’arte anche il gioiello – dice Marzia – Le creazioni di Agapanthus sono tutte piccole opere d’arte. C’è artigianalità, attenzione alla pietra, lasciare un’inclusione per non snaturare una pietra dura, per fare un esempio. C’è ricerca, c’è rispetto per l’unicità del pezzo. Sono figlia di collezionisti, nella mia vita precedente ho fatto l’attrice, poi ho lavorato nelle gallerie. Ora mi piace essere qui a vendere gioielli perché sono opere d’arte”.

Le sorelle Gilardi
Grazia Gilardi è la creativa, sceglie le pietre e inventa i gioielli, affiancata dalla sorella Elena nella produzione e da Paola Rocca, loro cognata, nel settore commerciale e della comunicazione. La triade tutta al femminile ha boutique anche a Milano, Lecco e Bergamo. Agapanthus è il nome di un fiore, non a caso: la delicatezza della lavorazione tradizionale dell’oro e dell’argento con il cesello, il bulino e il traforo ad opera di esperti artigiani e l’uso di pietre colorate ricordano molto i fiori naturali.

Gianluca Patti
Anche le opere di Patti che saranno esposte in negozio la sera del 1 dicembre sono ispirate ai fiori. “Ho esposto a Roma delle opere che sono sagome di fiori, erano un tributo a Campo dei Fiori, la galleria si trovava proprio lì di fianco – spiega Ganluca Patti, che dopo tanti anni a Monza, ora ha uno studio a Milano da circa un anno – Io uso molto il colore. Uso materiali legati alle mie origini, mio padre era artigiano edile: il cemento, il gesso, la terra. Ora uso la resina. Nelle mie opere racconto la mia storia, attraverso il colore e la materia riesco a comunicare la mia infanzia, il sogno, la fantasia. La mia tecnica è la stratificazione”. Opere materiche davvero molto interessanti che vale la pena vedere dal vivo. Nel corso del cocktail party sarà possibile incontrare l’artista.